Si chiama Vivienne (Vivienne Doll, per l’esattezza) ed è una bambola di lusso firmata Louis Vuitton che sta imperversando nel mondo del fashion come vero e proprio oggetto di culto. Di cosa si tratti fino in fondo, di quale sia la sua effettiva utilità, poco importa: è molto esclusiva, è un po’ naif e molto versatile ma, soprattutto, è un oggetto che tutti vogliono avere, anche se nasce per pochi.
Una tendenza, studiata bene da un punto di vista di marketing, che nasce dal savoir faire tipico della maison francese che ha applicato le proprie capacità artigianali a un mondo nuovo, quello del luxury home decor, inaugurando un trend destinato a durare a lungo.
Ma di cosa si tratta? Di una bambola certo che non ha alcuna utilità se non quella di racchiudere in sé un enorme potenziale di comunicazione e di social engagement, e di rappresentare un vero e proprio saggio di bravura artigianale.
Innanzitutto per i materiali che la compongono, ognuno dei quali lavorato in modo esclusivo e certosino, con un’attenzione maniacale ai dettagli e alle finiture. Il legno, che costituisce il corpo centrale della bambola, e tutto intorno un festival di altri materiali che ne definiscono lo stile. Plastiche pregiate, tessuti, pelle, imbottiture, metallo, charms: ognuno di questi elementi va a dar vita al modello del momento, come una vera sfida artigianale, un saggio di bravura che mostra la versatilità degli artigiani che lavorano per il brand francese e l’accuratezza nella lavorazione di ogni elemento.
Il successo della Vivienne Doll è stato, e continua ad essere, planetario. Grazie anche alle sue varianti e alla viralità che l’oggetto ha avuto sui social. Non esistono solo decine di varianti della bambola, così come decine di accessori – su tutti la Maison Vivienne , un bauletto tipico di Vuitton che diventa anche la casa di Vivienne – ma ci sono tutte le declinazioni della bambola stessa che diventa, di volta in volta, un charms di lusso, un portachiavi, un soprammobile esclusivo, un gingillo insomma, quello che gli inglesi chiamerebbero luxury knick knacks.
Ma perché questa esclusività su un oggetto così poco funzionale? Come detto per la capacità di vedere lungo del team di marketing interno all’azienda ma anche per le difficoltà di realizzazione di un oggetto simile. Se pensare una Vivienne Doll e ipotizzare il suo successo è senza dubbio una grande intuizione, realizzarla come si deve, nel rispetto di tutti i crismi di un brand come quello di Louis Vuitton, è forse ancora più difficile. Trovare una filiera di artigiani in grado di lavorare, in dimensioni così contenute, una serie di materiali tanto diversi è un’opera davvero ardua.
Per questo noi abbiamo dato vita a una vera e propria divisione dedicata alla produzione di knick knacks di lusso, che unisce le competenze interne del nostro team di artigiani e mette a disposizione delle griffe di alta moda, capacità complementari, abitudine a lavorare su materiali diversi e a integrarli tra loro. Non più una filiera di artigiani diversi tra loro, ma un’unica divisione che può seguire tutte le fasi di creazione di un oggetto così complesso.
I limiti? Probabilmente non esistono. La fantasia degli stilisti è forse l’unico vero limite, per il resto ci siamo strutturati in modo da fornire una consulenza tecnica su ogni materiale, suggerire eventuali modifiche e ingegnerizzare la creazione di oggetti destinati all’home decor di lusso.
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